13 foto post mortem: bizzarrie del secolo Vittoriano

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10) Un’espressione terrorizzata

In epoca Vittoriana, il tasso di mortalità infantile era molto elevato: le scarse condizioni igieniche e l’impossibilità di curare prontamente malattie oggi banali come il morbillo o la parotite, causavano la morte precoce di moltissimi bambini. Le foto post-mortem rappresentavano così l’unico ricordo che i genitori avevano la possibilità di conservare del giovanissimo defunto. Questa bambina conosceva perfettamente la realtà della situazione e la sua espressione rivela il terrore che prova: il fratello maggiore, che la abbraccia ad occhi chiusi, è infatti un cadavere.

Non bisogna giudicare questa pratica come macabra o orripilante in quanto la concezione della morte era diversa rispetto alla nostra; la si potrebbe accomunare alla nostra abitudine di integrare nella lapide la foto da vivo della persona deceduta. Le immagini hanno sempre aiutato i parenti nell’elaborazione del lutto, nell’Ottocento come oggi. 

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